Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo in radio


Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo in radio: dialogo tra dylaniate presenti e future

Articolo di Federica De Castro ed Elena Verzeletti.

“Ciao Fede.”
“Ehi Ele…sono eccitatissima!! Lunedì sera ho assistito ad uno spettacolo che e’ stato una figata pazzesca!!

 

“Che succede? Cosa hai visto? Dimmi tutto, non farmi stare sulle spine!!”

 

“In occasione degli eventi del Prix Italia, ho avuto l’onore e la gioia di partecipare ad una serata interamente dedicata a Dylan dog.”

 

“Non ci credo…eri là?”

“Siiiiiiiii, nientepopodimeno che in RAI!! Ero emozionatissima, non avevo mai messo piede, prima dell’altra sera, in uno studio televisivo, ed è stato fantastico!! I meccanismi dietro la macchina da presa mi hanno sempre affascinata, c’è un lavoro pazzesco che noi, da casa, non possiamo neanche immaginare.”

 

“Non stento a crederci!! Io me lo sono visto da casa su Rai play. Sono una fan di Dylan Dog dall’adolescenza. Raccontami, deve essere stato pazzesco!!”

 

“Ho assistito prima ad Hollywood party, un programma radiofonico in cui hanno parlato della nascita di Dylan Dog e del fumetto in generale, e poi ad un podcast su un episodio creato ad hoc per questa occasione. Sì, è stato pazzesco!! Io che non ho mai letto Dylan Dog sono stata letteralmente dylaniata!! Come è stato vederlo da casa? Immagino che tutte le emozioni, l’atmosfera, siano arrivate forti anche tramite lo schermo…”

“La trama era un medley straordinario, c’erano riferimenti ad episodi storici come Grand Guignol e personaggi iconici come madame Trelkovski. Quella donna dall’età indefinibile è apparsa per la prima volta già nell’albo 25: Morgana. È una vera colonna d’Ercole nell’universo Dylan. Da casa, e da fan, beh è stata una bellissima operazione nostalgia. Inoltre c’erano tutti gli elementi che mi hanno fatto amare quel fumetto alla follia: esoterismo, tenerezza, suspense e quel pizzico di ironia che Groucho garantisce sempre. Ma dimmi…in sala deve essere stata tutta un’altra cosa. Gli effetti visivi erano spettacolari.”

 

“Sì, assolutamente. Gli effetti sonori, le luci, i fumetti proiettati sul ledwall e quelli creati in diretta da Sergio Gerasi e Davide Furnò hanno dato vita ad un’atmosfera pazzesca. E poi vogliamo parlare della bravura degli interpreti? Lino Guanciale, come sempre, superlativo…riesce a trasmettere ogni singola emozione, sensazione, attraverso la sua mimica e la sua espressività pazzesche!! Ma anche tutti gli altri sono stati straordinari!! L’interprete di Laura Forte è stata fantastica, mi ha fatto innamorare di lei e del suo personaggio!! E poi l’attrice che ha impersonato madame Trelkovski, Aurora Cancian…mi ricordo di lei quando aveva interpretato, anni fa, “Non lasciamoci più”, insieme a Fabrizio Frizzi. Era bella allora e lo è ancora adesso…fine, con un garbo ed un’eleganza fuori dal comune. Una vera signora!! E poi mi è piaciuto tantissimo che la trama sia stata ambientata a Torino, e creata ad hoc basandosi sul fatto che la città sia uno dei vertici dei due triangoli di magia bianca e nera.”

 

“Lino Guanciale si è calato nel personaggio come un guanto. Dylan Dog non è l’investigatore un po’ spaccone e sicuro di sé, alla Rocco Schiavone per intenderci. Dylan è timido, cortese, colto, con una delicatezza un po’ d’altri tempi. Lino era perfetto, gli ha restituito tutta la sua tenerezza. Aveva quella perfetta aria da ansia repressa e di inadeguatezza perenne. Il bello di Dylan è proprio questo: essere l’antieroe di cui è impossibile non innamorarsi. Il cast era davvero notevole scelto tra il mondo del teatro e le sale di doppiaggio.”

 

“È vero. Non avendo mai letto un fumetto non conosco ancora bene il personaggio di Dylan, ma se davvero sono questi gli aspetti salienti del suo carattere, non avrebbe potuto interpretarlo nessun altro all’infuori di Lino. È lui: la sua timidezza, il suo garbo, l’essere un uomo d’altri tempi…”

“Hanno portato in radio il mondo di Tiziano Sclavi. La pensavo un’operazione impossibile. Mi piace il fatto che il mondo radiofonico sperimenti e tenti nuove strade. Questa era decisamente ardita.”

 

“Il mondo radiofonico è straordinario, ne sono attratta da sempre. I tempi, le pause…e poi, data la mia proverbiale timidezza, il fatto che si possa ascoltare senza vedere e’ decisamente nelle mie corde. Anche se, ormai, la stessa radio è visibile in TV. Ma tornando a “Voci dall’incubo” e a Dylan…”

 

“Lino Guanciale l’ha decisamente incarnato. Hanno in comune anche l’empatia e il desiderio di impegnarsi per l’altro. Credo che fosse l’attore più ideologicamente vicino al personaggio che potessero trovare.”

 

“Assolutamente sì, sono d’accordissimo con te. La sua generosità, il suo donarsi senza riserve in tutto ciò che fa…e poi, il suo approcciarsi agli altri in punta di piedi, con garbo e gentilezza…e tanti altri aspetti meravigliosi del suo carattere.”

 

“Mi fa sorridere che l’uomo Lino Guanciale sia piuttosto concreto e logico nel privato. Però finisce spesso per interpretare ruoli che strizzano l’occhio al soprannaturale. Pensa a La Porta Rossa o Noi Siamo Leggenda. Forse sono ruoli che gli permettono di affrontare una parte più spirituale di se stesso. È una cosa curiosa. Dylan è il mondo del sovrannaturale per eccellenza.”

“Il mondo del soprannaturale costringe ad una grande introspezione, e fa stare faccia a faccia coi propri fantasmi, nel senso più profondo del termine. Lino trovo che sia molto introspettivo. Si mette sempre in discussione e non si sente mai arrivato…”

 

“Spero che non sia un caso isolato e che questo esperimento sia l’inizio di un podcast da paura.”

 

“Lo spero davvero anch’io…non possono lasciarci così!!”

 

“Credo che Dylan Dog si sia guadagnato parecchi nuovi lettori quella sera. La qualità del fumetto, sia a livello di disegno, di sceneggiatura e di fascinazione è unica.”

 

“Sì. E poi l’interpretazione di Lino e di tutti gli altri ha fatto il resto!!”

 

“Erano una squadra davvero notevole. Però mancava un particolare. Se proseguono voglio assolutamente che lo recuperino.”

 

“Cioè? Cosa?”

“Dylan e il suo quinto senso e mezzo hanno bisogno della musica per riflettere. Il nostro indagatore dell’incubo suona il clarinetto. Lo aiuta a pensare. Direi che Lino dovrà necessariamente imparare a suonarlo. Scherzo, ovviamente. Ma vederlo con il clarinetto mi esalterebbe moltissimo.”

 

“Siiiiii, anche a me. E sono convinta che, se lo facesse, sarebbe straordinario anche in questo!!”

 

“Come sempre. Giuda ballerino non vedo l’ora di rivedere, o di sentire alla radio, una nuova avventura del nostro Dylan.”

 

“Anch’io. Ormai sono rimasta conquistata, anzi…letteralmente DYLANIATA!! E se potessimo assistervi insieme, sarebbe ancora più bello!!”

Dylan Dog Prix Italia

“Assolutamente…Ciao Fede, alla prossima avventura. Sono sempre sogni. Mai incubi.”

 

“Ciao Ele. Al prossimo sogno, allora.”

Potete vedere lo spettacolo su Raiplay:

Dylan Dog alla radio: voci dall’incubo

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Dylan Dog Fili – Dylan Dog Collezionisti

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